Nokia Lumia 610 due mesi dopo

Eh si, finalmente, non per merito mio, sono in possesso del Lumia 610, e vorrei fare un brevissima recensione su questo device.

L’imballaggio è piccolo ma dentro c’è spazio per tutto, a partire dagli auricolari, con due paia di gommini di scorta.
La mia sorpresa, dopo aver provato un HTC Desire e l’Iphone 4S e quindi un iOS ed un sistema Android è positiva, perchè ad ogni tocco, il sistema risulta reattivo e stabile. Non ha punti di forza se non l’integrazione molto ben riuscita fra Nokia e Microsoft ed un’ottima velocità nel trovare il segnale GPS.
I punti dolenti sono essenzialmente: il tempo di fruizione per un’applicazione precedentemente spostata in background, che è, a seconda dell’app, molto lungo.
Questo sistema però garantisce un’autonomia maggiore al lumia e questo, forse, riequilibra la situazione!
Il secondo problema che ho notato riguarda la capicità di determinare il tracciato stradale, con il navigatore nokia, per portarti a destinazione, molto spesso la strada suggerita non è la più corta o la più conveniente in termini di tempo.

Per quanto riguarda le applicazioni in genere, ad ottobre, quando provai a cercare le mie prime app, rimasi deluso dalla loro scarsità, oggi però la cosa è cambiata notevolemnte, ce ne sono per tutti i gusti, come si vede nel grafico sottostante, che raffigura la quantità di applicazioni presenti nel Marketplace. Mancano le app come Instagram, oppure più generalmente ho notato mancano le app che sostanzialmente riflettono l’esperiza che si può avere navigando sul sito del servizio, e questo non può essere che un bene.

L’andamento delle app pubblicate su windows Phone:
windows phone 7 applications

Una recensione più dettagliata:

hey è la tua immagine del profilo nuovo?

Lo definirei il Dorkbot d’ottobre per l’Italia. Diffusosi attraverso Skype, ne esistono parecchie versioni dello stesso malware, come dimostra una ricerca su google con la versione inglese del testo “lol is this your new profile pic?“.

Tutte hanno lo stesso scopo, espandersi, reperire le vostre passowrd e aggiungere il vostro pc ad una botnet in grado di sferrare un attacco DoS, come scrito nel Los Angeles Times.

Ho trovato molte guide che spiegano come rimuovere il dorkbot, ma la vera soluzione nei casi che ho affrontato è stata rimuovere manualmente i file  del tipo F5.exe oppure D43.exe presenti in C:/users/USERNAME/Apps Data/Roaming.

Per verificare l’effettiva rimozione, una volta modificata la password di Skype, si controlla che la finestra di dialogo che si trova in Strumenti -> Opzioni -> Avanzate  e poi Gestisci l’accesso a Skype da parte di altri programmi sia vuota come nell’immagine

OpenELEC on Raspberry Pi

Yes, again Raspberry with openELEC, only to find an excuse for add these screenshots on my blog 🙂

After i have followed tutorial for install openELEC, i watch immediatly a video test, with these results:

Last screen was taken during reproducing mkv file with SD video quality.

I’m very fulfil for this combination, Raspberry and free media center, there’s only one problem, Raspberry dosen’t mount external HD, only usb drive! 🙁

Storia di un cliente Tophost

Volevo scrivere di come il supporto Tophost sia poco propositivo e superficiale;
volevo scrivere di come mi hanno, dal mio punto di vista, inspiegabilmente bloccato il sito senza fornirmi alcun tipo di spiegazione;
volevo scrivere di come si sono nascosti dietro il supporto di ticket, senza mai fornire un nome dell’interlocutore e senza mai riuscire a comunicare correttamente il problema  al loro cliente;

volevo scrivere tutto ciò, ma poi mi sono ricordato che per 10€ + iva l’anno, non si può chiedere l’impossibile!

Non me ne voglia Tophost, questo non è un post di critica, anzi cerca di valutare in modo oggettivo i loro servizi

Check email server status

Ecco una serie di link utili per verificare se un server di posta è stato inserito in qualche blacklist:

  • http://www.senderbase.org ottimo sito contenente numerose informazioni oltre a quella sopra citata, permette di determinare la reputazione del server, la quantità di traffico generato, o ancora, informazioni riguardanti il dominio del server, la società che lo gestisce e la locazione geografica.

Windows8 un piccolo sguardo

Bè, non è male!

L’installazione è come quella del suo predecessore, quindi nulla di complicato è composta di pochi e semplici passi. La cosa che salta subito all’occhio è il fatto che windows chieda la possibilità di analizzare i tuoi dati in maniera anonima e la possibilità di inviare le statistiche di utilizzo e ovviamente i log dei crash; queste impostazioni le ho trovate solamente al momento dell’installazione.

Confermo il fatto che è molto focalizzato sulla tecnologia touch, sia per il modo di presentarsi graficamente che per le scorciatoie proposte: doppia pressione sullo shift per scrivere in maiuscolo oppure doppia barra spaziatrice per inserire un punto al termine della frase. Anche la grafica con la solita barra start secondo me è orientata al tablet, infatti, aprendo una cartella, viene mostrato tramite il pannello ribbon il vecchio menu File e anche il menu a tendina che compare con il tasto destro del mouse (ancora presente).

Una cosa mi ha impressionato molto positivamente, è la nuova interfaccia del task manager, secondo me molto più professionale e adatta ad un uso esperto!

 

PS: non ho trovato il pulsante di spegnimento, se non facendo una disconnessione, ma credo che per la data di presentazione, 26 Ottobre 2012, lo troverò!

Correggere database Exchange 2003

Lo scorso mese mi sono trovato ad affrontare un caso interessante, innescato presumibilmente dalla leggerezza, associata ad un pizzico di inesperienza.
Quasi al termine dell’esecuzione del backup giornaliero di un server con Exchange 2003, questo si interrompeva, restituendo un errore ESE per cui erano percorribili due soluzioni.

Ripristinare un backup che non presentasse questo errore, che nel mio caso specifico, stava ad indicare una corruzione al database, oppure dopo aver eseguito un CHKDSK del volume in cui sono presenti i database (.edb e .stm) eseguire questa serie di comandi da linea di comando.

Prima di tutto si devono interrompere i servizi relativi ad exchange, smontare il db e farne un backup

Screen relativo allo scollegamento del database

Le operazioni che seguiranno si svolgeranno con delle tempistiche importanti, infatti, come ipotizza la stessa microsoft ci vogliono 11 ore per un database di 50G. Nel mio caso, per un database di 47G sono servite poco meno di 10 ore per deframmentarlo ma circa 18 per correggere e ripristinare.

Preso atto di questo, le operazioni da compiere sono quindi la deframmentazione e l’eventuale successiva correzione.
Ci si porta nella shell all’interno della directory di Exchange C:\Exchsrvr\bin e si da il comando

eseutil /d /ispriv

Attenzione che la deframmentazione o correzione del database, andranno ad occupare il 110% della sua dimensione, si dovrà quindi in mancanza di spazio, impostare un percorso dove salvare i file temporanei in questo modo

eseutil /d /ispriv /td:\Sample.edb /fd:\tempstpub.stm

dove:

  • ispriv è l’opzione che permette di selezionare Archivio informazioni privato ovvero le mail degli utenti
  • /td:\Sample.edb indica il percorso temporaneo dell’archivio
  • /fd:\tempstpub.stm indica il percorso temporaneo dell’archivio allegati

Purtroppo nel mio caso, la sola deframmentazione non ha portato alcun risultato, speravo infatti che l’errore si trovasse in una zona defframentata del database. E’ stato necessario correggerlo usando ancora una volta eseutil ma con un secondo parametro:

eseutil /p /ispriv /td:\Sample.edb

 

A seguire vi riporto lo script bash utilizzato per la defframentazione, con i comandi per stoppare e riavvire i servizi usati da exchange (attenzione i servizi stoppati sono relativi a quelli in uso sul server incriminato e non sono tutti quelli di default)

 

ECHO Smonta il database
PAUSE
net stop MSExchangeES /y
net stop MSExchangeIS /y
net stop MSExchangeMTA /y
net stop MSExchangeSA /y
net stop POP3Svc /y
net stop IMAP4Scv /y
echo time /T > c:\log.txt
cd \
cd "C:\Programmi\Exchsrvr\bin\"
ECHO Servizi Exchange stoppati. Procedo con la frammentazione
eseutil /d  C:\Exchsrvr\MDBDATA\priv1.edb /tf:\temppriv.edb /ff:\tempstpub.stm
ECHO Frammentazione priv1 completata 
eseutil /d  C:\Exchsrvr\MDBDATA\pub1.edb /tf:\tempub.edb /ff:\tempstpub.stm
ECHO Frammentazione pub1 completata

net start MSExchangeES /y
net start MSExchangeIS /y
net start MSExchangeMTA /y
net start MSExchangeSA /y
net start POP3Svc /y
net start IMAP4Scv /y

echo time /T >> c:\log.txt
ECHO Monta database
PAUSE

 

Per ulteriori letture e approfondimenti:

http://support.microsoft.com/kb/192185
http://forums.msexchange.org/fb.aspx?m=1800504795
http://www.petri.co.il/understanding_exhange_is.htm

Rails 3, lo sapevi che…

…per limitare il numero di query durante l’esecuzione del comando each è possibile da prima filtrare i risultati, operando solamente sui dati che realmente servono?

clients = Client.limit(10)
clients.eachdo|client|
  puts client.address.postcode
end
il pezzo di code soprar riportasto può essere riscritto così:
clients = Client.includes(:address).limit(10)
 clients.each do |client|
  puts client.address.postcode
end
Questo perchè include ottimizza la query basandosi sui legami di appartenenza delle classi conivolte.
Grazie ad Active Record, è possibile recuperare questi dati dal db, semplicemente utilizzando la semantica che si può ricondurre al linguaggio SQL:
  • where
  • select
  • group
  • order
  • reorder
  • reverse_order
  • limit
  • offset
  • joins
  • includes
  • lock
  • readonly
  • from
  • having

Una cosa che ritengo davvero importante ed elegante e come gli sviluppatori siano riuciti a implementre queste query sql in rails, per esempio:

Client.where("orders_count = ?", params[:o rders])
stando bene attenti agli SQL Injections.
Ultima cosa interessante sono gli scope ovvero un modo utile e in pieno stile rails, cioè riusabile e super maneggevole, per creare della query. Il vantaggio? ogni volta che si richiamerà la funzione, non verrà eseguita la query fintantoché non verrà completata da un .all, .count, .each o .first, come riportato nell’esempio finale di questo sito.
Ulteriori approfondimenti e idee per migliorare il vostro stile di programmazione li trovate in Rails Guides oppure nel Railscast 202